Finanziato da Cariverona, coinvolge 15 imprese sociali educative e di cura che aderiscono alla
rete Mag
Al centro del “Progetto Abbracci”, finanziato dalla Fondazione Cariverona e partito lo scorso
gennaio, ma prorogato a causa del lockdown e da poco riavviato, sono quattro spazi che la rete di
imprese sociali educative e di cura aderenti a Mag Verona mira a trasformare in “Spazi Abbracci”.
L’obiettivo è di rafforzare le comunità di diversi territori, trasversali per generazioni e portatrici di
specifiche necessità di relazione, scambio, cura. Ragazzi/e, famiglie, anziani/e, persone con lievi
disabilità, al contempo destinatari e protagonisti, sono il perno di un approccio che non solo punta a
rispondere a necessità specifiche, ma mira a potenziare dinamiche proprie di una cittadinanza attiva.
L’idea nasce dalla raccolta dei bisogni che le quindici imprese sociali, tra associazioni,
cooperative, fondazioni di comunità: L’Alveare, Mag Verona, Piccola Fraternità, Il Germoglio, Le
Fate, Agor, Fondazione La Piletta, Give Me 5, l’Infanzia, Tangram, Ugualmente Sociale, La
Strada Casa Laboriosa, Multiforme, Omnia, Il Melograno Verona, conoscono da vicino e hanno
raccolto, ascoltando i diretti/e interessati. A mettere in comune ogni esperienza è la necessità di
non isolarsi e di favorire le relazioni per avere maggior benessere. A ogni zona interessata
corrisponde una realtà della rete che fa da riferimento del progetto: a Verona, i quartieri di San
Massimo e Santa Lucia hanno come coordinamento rispettivamente Il Germoglio e Le Fate,
mentre in provincia a Dossobuono opera la Piccola Fraternità, e a San Martino Buon
Albergo L’Alveare, che è pure capofila del progetto. Nel progetto le sedi sono messe a
disposizione da due enti pubblici: i Comuni di Verona IV circoscrizione, e di San Martino Buon
Albergo, e due enti privati a vocazione comunitaria, ovvero le parrocchie di San Massimo e di
Dossobuono. Sono inoltre coinvolti nel percorso gli istituti comprensivi di San Martino Buon
Albergo e di Villafranca, l’istituto scolastico parificato Seghetti, l’ospedale Villa Santa Giuliana e
l’Università di Verona, tutti impegnati nella co-creazione di un welfare diffuso.